Negli scorsi mesi ho conosciuto la musica di una cantante davvero speciale, che si chiama Fia. È svedese, e ha una coscienza davvero meravigliosa ed evoluta. In una delle sue canzoni, c’è questa frase: “We can only meet each-other as deep as we’ve met ourselves”, cioè: “Possiamo solo incontrarci l’un l’altro alla profondità in cui abbiamo incontrato noi stessi”. Un concetto meraviglioso!!!
Quasi sempre, infatti, cerchiamo la soluzione alle difficoltà nei nostri rapporti andando “fuori” di noi, per aggiustare delle cose esteriori: i comportamenti, le consuetudini condivise, la comunicazione, il tempo trascorso insieme, e così via. Tutte cose assolutamente importanti, ma che sono solo la manifestazione di superficie di qualcosa di molto più profondo. Come se volessimo guarire una pianta lucidandone le foglie, invece di risanarne le radici!
E non solo: molto spesso – specialmente se non stiamo percorrendo un sentiero di consapevolezza… e a volte anche se lo stiamo percorrendo! – tendiamo a incolpare l’altro delle difficoltà che incontriamo. E pensiamo che l’unico rimedio possibile sia il suo cambiamento di questo o quell’altro aspetto del suo carattere che non ci va a genio.
In realtà, l’altra persona e tutti gli aspetti più esteriori del nostro rapporto sono le “foglie”… mentre le “radici” da risanare sono dentro di NOI!
NOI abbiamo attirato karmicamente quel rapporto, per guarire delle ferite e imparare delle lezioni.
NOI abbiamo delle aspettative irrealistiche su quella persona.
NOI usiamo quell’amicizia o quell’amore per colmare dei vuoti che nessuno, in realtà, può colmare, tranne noi stessi.
NOI portiamo avanti le vecchie dinamiche e i vecchi “giochi a incastri” di vittime e salvatori, di bisognosi ed evitanti, di traditori e traditi, e chi più ne ha più ne metta.
NOI creiamo la storia… e solo NOI possiamo trasformarla!
Se ci venisse insegnato, da bambini, che quel «e vissero felici e contenti» voleva dire, in realtà, «vissero felici e contenti con sé stessi, perché stando insieme avevano “incontrato sé stessi e visto, compreso e guarito le loro ferite più profonde», quanta inutile sofferenza ci risparmieremmo! E con quanta più gratitudine e apprezzamento vivremmo le nostre relazioni!
«Possiamo solo incontrarci l’un l’altro alla profondità in cui abbiamo incontrato noi stessi». E possiamo cominciare a far funzionare veramente i rapporti con gli altri quando riconosciamo nelle nostre aspettative, e nei filtri attraverso cui li guardiamo, le nostre ferite e i nostri vuoti interiori, che chiediamo loro di colmare quando invece siamo soltanto noi stessi a poterlo fare.
Allora potremo davvero imparare a riconoscere i veri doni – spesso moooolto nascosti – perfino dei nostri rapporti più frustranti e complicati, che sono sempre, in primo luogo, doni dell’anima e grandi opportunità di evoluzione. Perché ci spingono a trovare in noi stessi quell’Amore che non muta e non ci lascia mai, per poterlo poi condividere con tutti.
È un tema profondo e appassionante, e che mi tocca molto da vicino in questa vita. Sono contenta di poterlo condividere nei due seminari che terrò a Sernaglia (TV) sabato 5 e domenica 6 ottobre. Saranno due moduli separati ma abbinabili per chi lo vuole, come sempre basati sugli insegnamenti di Yogananda e molto pratici e concreti. Trovate qui tutte le informazioni e il contatto per le prenotazioni.
«Quando ti innamorerai dell’Amore che hai in te, tutti ti ameranno e tu ti innamorerai di tutti. Questa divina storia d’amore non ha mai fine. È questo l’amore a cui tutti i cuori anelano e che tuttavia credono di riuscire a trovare fuori di sé, nelle cose del mondo». – Paramhansa Yogananda
Foto di Javier Graterol su Unsplash